lunedì 12 maggio 2025

Quelli... delle idee confuse

L'identità è un valore non è uno spot, ne tanto meno un opizional, altrimenti... 

      Oggi rispondiamo a una email  della dott.ssa Carla, la quale ci chiede, si può promuovere un prodotto identitario che ha storia in un comune diverso? o è plagio ?

                Certo che si, abbiamo risposto. A delle condizioni. Che si è capaci di riconoscere il lavoro che altri hanno fatto nel corso degli anni, ma sopratutto si è capaci di conoscere la storia, e leggenda, altrimenti, si alimenta la confusione.

Il cannolo:  un prodotto identitario, per leggenda,  per storia  e cultura locale.

Secondo una leggenda la nascita dei cannoli sarebbe avvenuta a Caltanissetta, “Kalt El Nissa” locuzione che in arabo significa “Castello delle donne”, a quei tempi sede di numerosi harem di emiri saraceni.

La valorizzazione dell’Identità territoriale attraverso i Borghi Genius Loci  De.Co.

Le De.Co. (Denominazioni Comunali) nascono da un’idea semplice e geniale del grande Luigi Veronelli, che così le spiegava: “Attraverso la De.Co. il "prodotto" del Territorio acquista una sua identità.” Rappresenta un concreto strumento di marketing territoriale, ma soprattutto un’importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità e le unicità locali. La De.Co. è “un prodotto del territorio” (un piatto, un dolce, un sapere, un evento, un lavoro artigianale, etc) con il quale una comunità si identifica per elementi di unicità e caratteristiche identitarie, deve essere considerata come una vera e propria attrazione turistica capace di muovere un target di viaggiatori che la letteratura internazionale definisce “foodies” viaggiatori sensibili al patrimonio culinario locale e non solo.

«La denominazione comunale (De.Co.) “Borghi Genius Loci” è un atto politico, nelle prerogative del Sindaco,che afferma il suo primato sul territorio, che presuppone una conoscenza del passato, un’analisi del presente ed una progettualità riferita al futuro. Il tutto nell’ottica del turismo enogastronomico, che se ben congegnato e gestito, costituisce una vera e grande opportunità per lo sviluppo dell’economia locale, specie per le piccole comunità rurali, che nei rispettivi prodotti alimentari e piatti tipici hanno un formidabile punto di forza attrattiva nei confronti del visitatore.

Per garantire la sostenibilità del percorso occorrono tuttavia quattro principi, la storicità e l'unicità, l’interesse collettivo, condiviso e diffuso e a burocrazia zero Il mito che circonda la maggior parte dei territori rurali di successo, assomiglia a una favola vera fatta di personaggi e di eccezionalità, e di unicità. Aspetti importanti che collocano l’idea dei Borghi GeniusLoci De.Co. all’interno di un percorso culturale e di pensiero innovativo volto alla difesa delle peculiarità territoriali. Non potendo legare l'azione di forza alla qualità normata dai Reg. comunitari, sta nell'unicità dell'identità l'azione vincente. In questo processo culturale, i disciplinari, le commissioni, e i regolamenti, mutuati dai marchi di tutela di tipo europeo(DOP, IGP, DOC, ect) sono strumenti impropri.

«E’ proprio a tavola che si esprime quel “genius loci” che dà il nome all’iniziativa, e che preferiamo al corrispondente termine francese “terroir”

Bisogna dire infine,   che non è un percorso per tutti, ne tanto meno tutti i Comuni hanno i requisiti necessari per essere inseriti tra i Borghi GeniusLoci De.Co.

 

Secondo una leggenda la nascita dei cannoli sarebbe avvenuta a Caltanissetta, “Kalt El Nissa” locuzione che in arabo significa “Castello delle donne”, a quei tempi sede di numerosi harem di emiri saraceni.
L’odierno cannolo siciliano avrebbe dunque antiche origini, anche se nei secoli ha subìto diverse trasformazioni, e il suo antenato potrebbe essere stato un dolce a forma di banana, ripieno di ricotta mandorle e miele.
L’ipotesi più accreditata sarebbe quella che le favorite dell’emiro, per passare il tempo, si dedicassero alla preparazione di prelibate pietanze, in particolare di dolci e in uno dei tanti esperimenti culinari avrebbero “inventato” il cannolo, allusione evidente alle “doti” del sultano.
Un’altra fonte, invece, tramanda che i cannoli siano stati preparati per la prima volta in un convento sempre nei pressi di Caltanissetta.
Si racconta che in occasione del Carnevale le monache “inventarono” un dolce formato da un involucro (“scorcia”) riempito da una crema di ricotta e zucchero ed arricchito con pezzetti di cioccolato e granella di mandorle (cucuzzata).
Sia che si tratti di suore o concubine, “queste donne, rese diverse dal voto di castità, probabilmente nel loro intimo non lo erano così tanto di fronte al piacere voluttuoso offerto dal magnifico dolce”.
Di certo sappiamo che le sue radici risalgono alla dominazione araba in Sicilia (dal 827 al 1091).
Gli Arabi, come i Greci, apportarono molte novità nell’arte, in generale, e nella cucina, in particolare, come ad esempio, la canna da zucchero, il riso, le mandorle, il gelsomino, il cotone, l’anice, il sesamo e le droghe: cannella e zafferano. Essi erano anche abilissimi pasticceri, e se è vero che la ricotta di pecora già si produceva in Sicilia, è anche vero che sono stati gli Arabi a lavorarla con canditi, pezzetti di cioccolato e ad aromatizzarla con liquori, dando vita ad un’accoppiata vincente, zucchero e ricotta , preludio dei dolci siciliani più famosi al mondo: la cassata ed i cannoli.
L’ipotesi sull’origine del sublime cilindro di ricotta, stimolante per il gusto ed accattivante per le interpretazioni tra sacro e profano, è descritta dal duca Alberto Denti di Pirajno, cultore di gastronomia. In “Siciliani a tavola” (la cui edizione fu terminata da Massimo Alberini, dopo la scomparsa del nobile siciliano) il duca sostiene che il cannolo sarebbe stato inventato dalle abili mani delle suore di clausura di un convento nei pressi di Caltanissetta. Per l’esattezza, si legge: “Il cannolo non è un dolce cristiano, ché la varietà dei sapori e la fastosità della composizione tradiscono una indubbia origine mussulmana”.
La tesi è verosimile in quanto alla fine della dominazione araba in Sicilia, coincisa con l’arrivo dei Normanni, gli harem si svuotarono (si ricorda che Caltanissetta in arabo significa “Castello delle donne”, poiché gli emiri saraceni vi tenevano i loro harem), e una o più donne ormai libere, convertitesi al Cristianesimo, entrarono in convento. Qui potrebbero avere riprodotto alcune delle ricette con le quali avevano sedotto le corti degli emiri, trasmettendole in seguito a “quelle sante ancelle del Signore sino a noi poveri peccatori”. E ciò spiegherebbe l’esistenza di un legame tra le due leggende.

TRANNE SE NON SI VUOLE IGNORARE LA STORIA E  LA LEGGENDA

  Una location incantevole, un luogo meraviglioso, con tutti gli ingredienti per una favola di successo.

La recente premiazione con il riconoscimento del Guinness World Record, è un occasione  destinata a sedimentarsi nella memoria di chi ha partecipato all'evento

Al  Teatro Regina Margherita  di Caltanissetta lo scorso 25 febbraio, si è tenuta la cerimonia di consegna di ben due record mondiali.  Il primo record, avvenuto nella vicina città di Mazzarino, con il torrone più lungo del mondo realizzato il 18 settembre 2019 con 1004 metri di lunghezza.
Il secondo, avvenuto invece a Caltanissetta, con il cannolo più lungo del mondo realizzato l’11 settembre del 2022 con 21 metri e 43 centimetri.
La cerimonia di consegna è stata moderata dal past president Ristoworld Marcello Proietto di Silvestro.

I saluti istituzionali sono stati affidati al sindaco di Caltanissetta Walter Tesauro, al sindaco di Mazzarino Domenico Faraci, alla presidente CdA Sac Società Aeroporto Catania nonché vicesindaco con delega alla cultura del Comune di Caltanissetta Giovanna Candura, all’assessore attività produttive del Comune di Caltanissetta Guido Delpopolo.

Tra gli intervenuti alla cerimonia, il detentore del record del cannolo di Caltanissetta Lillo Defraia, il detentore del Record di Mazzarino Maurizio Bongiovanni, (Bongiovanni Srl), la scrittrice e Prefetto per la Sicilia dell’Accademia Italiana Gastronomia e Gastrosofia, madrina della manifestazione dell’11 settembre 2022 Anna Martano, il fondatore di Ristoworld    Andrea Finocchiaro.

Durante la manifestazione Nino Sutera,  ha tenuto una lectio magistralis su “I dolci identitari  dal guinness alla De.Co. denominazione comunale”. “Coroniamo – hanno commentato Lillo Defraia Marcello Proietto di Silvestro – il sogno della Città di Caltanissetta che detiene l’unico Guinness Word Records ufficialmente riconosciuto e per il quale abbiamo lavorato instancabilmente assieme a tutte le giacche bianche e ai tecnici che ringraziamo”.
“Siamo onorati di poter essere la città che detiene il Guinness World Record per il cannolo più lungo del mondo – ha dichiarato il sindaco di Caltanissetta Walter Tesauro -.   


  “Il cannolo non è un prodotto tipico, ma    un prodotto identitario, per leggenda,  storia  e cultura locale” ha affermato Nino Sutera, "Quando il cibo viene ancorato in maniera identitaria ad un territorio, smette di essere un momento culinario e diventa esperienza totale.   La Denominazione Comunale (De.Co.) è un atto politico, nelle prerogative del Sindaco, che afferma il suo primato nel territorio, che presuppone una conoscenza del passato, un’analisi del presente ed una progettualità riferita al futuro. La De.Co. è un prodotto del territorio (un piatto, un dolce, un sapere, un evento, un lavoro artigianale, ecc.), con il quale una comunità si identifica, per elementi di unicità e caratteristiche identitarie. Deve essere considerata come una vera e propria attrazione turistica, capace di muovere un target di viaggiatori, che la letteratura internazionale definisce “foodies”, viaggiatori sensibili al patrimonio culinario locale e non solo.  Il percorso percorso per la  De.Co. si configura,   come un’irrinunciabile opportunità per recuperare e valorizzare le specificità locali, espressione dei luoghi di provenienza e la Rete Nazionale dei Borghi Genius Loci De.Co. ne ottimizza i risultati.

 

 Il record nisseno rappresenta uno straordinario veicolo di promozione della pasticceria storica siciliana nel mondo. L'iniziativa è stata promossa da Ristoworld ma ha visto il coinvolgimento e il fattivo contributo di tutti i sodalizi cultural-gastronomici siciliani. Il risultato conseguito è stato frutto di un lavoro corale e condiviso a riprova del fatto che le sinergie sono sempre utili e proficue. Quannu spunta u suli, spunta ppì tutti... A Caltanissetta il sole ha avuto la forma di un gigantesco cannolo e, personalmente, sono onorata di esserne stata madrina , ha affermato  Anna Martano.  

«Il doppio record di Mazzarino e Caltanissetta che abbiamo celebrato   in questa occasione – commenta Marcello Proietto di Silvestro,    conferma quanto sia importante il percorso di rivalutazione e difesa della migliore produzione identitaria, in un contesto di intelligente rilancio del territorio, anche in chiave turistica. Il cammino che abbiamo iniziato a suo tempo con Nino Sutera, che ringrazio sempre per l’instancabile attività, dimostra come una iniziativa di respiro internazionale come il Guinness World Records del cannolo più lungo del mondo a Caltanissetta può trasformarsi in un volano esclusivo anche per il comparto turistico del territorio».

 


                  








 


foto di 

                                                            Diego Avanzato 


Nessun commento:

Posta un commento