Cooking Show con lo Chef Nino Segreto, Custode dell'Identità Territoriale
Piatto protagonista:
Tortino di sarde farcito con mollica di pane fresco, aromatizzato ai sapori mediterranei e chicche di Vastedda del Belice, su crema di zucca al finocchietto selvatico da campo e datterino confit.
A cura di URCS - Unione Regionale
Si parte dalla terra generosa delle campagne siciliane: la zucca arancione, dolce e cremosa, viene ammorbidita in padella con cipolla bianca soffritta dolcemente in un filo di olio extravergine d’oliva.
Nel frattempo, la mollica di pane raffermo, viene tostata in padella con un blend di oli siciliani: Cerasuolo e Nocellara del Belice, per un profumo inconfondibile. Una volta eliminata l’umidità, al pane si aggiunge: cipolla maturata, semi di finocchietto selvatico essiccato, prezzemolo fresco, una nota d’aglio e un pizzico di sale.
Lo chef Nino Segreto ci racconta con emozione il valore del finocchietto selvatico, che, ci ricorda “non manca mai nelle cucine delle famiglie siciliane”.
Iniziamo a preparare il tortino
Si preparano le formine, oleate e foderate con sarde freschissime, disposte a raggiera. Si procede con uno strato del profumato pangrattato, un cuore cremoso di Vastedda del Belice DOP e si richiude il tutto come un piccolo scrigno, pronto per il forno.
Cottura: 7 minuti a forno caldo, il tempo giusto per fondere i sapori senza disperderli.
E adesso la magia dell’impiattamento
La crema di zucca viene frullata e disposta a specchio sul piatto, accoglie il tortino come un letto dorato.
Sopra, come una ciliegina sulla torta, un pomodorino datterino confit e una foglia di curcuma fresca, a completare un piatto che profuma di Sicilia, di mare e di sole
Vino in abbinamento: Urrà di Mare - Sicilia DOC Mandrarossa un vino bianco fresco, agrumato, con una mineralità vibrante e un’acidità che sgrassa il palato e valorizza il pesce azzurro, senza coprire la dolcezza della zucca né la delicatezza della Vastedda.
Si serve a 8–10°C, e ci parla dei tramonti di Menfi: un sorso che ricorda la luce dorata che bacia i vigneti al crepuscolo.
Ha 12 gradi alcolici, ma un’anima leggera, elegante e persistente.
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