Aleggia in Italia, ma anche in Europa, e se volete nel mondo, un vento del "c a m b i a m e n t o" tranne se taluni vogliono attribuire a meri episodi di casualità alcuni fatti inquietanti.
Iniziamo dall'ultimo nel giorno del Made in Italy la Camera sceglie McDonald’s come testimonial, la rete si divide se è stato opportuno o meno.
E' stata una scelta con un messaggio tanto chiaro quanto inquietante, l'italia, fatta eccezione per il vino, le uova e qualche altra piccolo prodotto, dipende dal mercato globalizzato, smettetela con dieta mediterranea e cucina italiana, ect, ect. adottiamo la "filosofia" di McDonald’s che è presente in tutti gli angoli del mondo, non vi sembra geniale? ...si fà per dire
Condividiamo la sintesi, una presa di coscienza, come si fa a promuovere la cucina italiana, la dieta mediterranea nelle sagre e sagrette di quartiere, quando gran parte della materia prima è importata ?
Donald già ringrazia, massimo risultato,
minimo sforzo
Altro episodio geniale, si fa per dire, nel documento della Commissione UE presentato dal Commissario europeo Hansen sulla nuova strategia dell UE per l'Agricoltura, non cita mai gli obiettivi delle tre Strategie UE "Green deal" “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030”,forse considerati troppo clericlari, ignorando che i problemi ambientali e sociali che li hanno motivati restano senza soluzioni ed avranno certamente impatti negativi sull’agricoltura dei 27 Paesi europei dell’Unione, in primis per le piccole e medie aziende, che continueranno inesorabilmente a chiudere (dal 2010 al 2020 il numero di aziende agricole è diminuito di ben 487.000 unità).
La multinazionale dei fast food è protagonista della celebrazione della Giornata del "Made in Italy" in parlamento.
di
Stefano Polacchi
15 aprile, 1452: nasce Leonardo Da Vinci, simbolo del genio italico nel mondo. 15 aprile 2025: la seconda edizione della Giornata del made in Italy, alla Camera dei deputati, celebra McDonald’s come uno dei protagonisti, dei volti, del “made in Italy” nel mondo. La prima considerazione spontanea, rispetto alla scelta della data di nascita di Leonardo come Giornata del made in Italy, è se non sarebbe stato meglio aspettare il 2 maggio, data della morte dello scienziato italiano, per celebrare McDonald’s. Questo non per motivi ideologici, ma perché se il made in Italy è rappresentato dal modello Mc, allora sembra davvero che l’Italian Style abbia più poco da dire. Tanto più dopo aver sentito le considerazioni del ministro Lollobrigida (Fratelli d’Italia) sulla bontà del nostro cibo contro lo spam made in Usa. Ma riavvogliamo un po’ il nastro della giornata di celebrazione…
Può McDonald’s essere un simbolo del made in Italy?
Ma insomma, al di là di cosa se ne pensi di McDonald’s e fermo restando che non fa certo male all’Italia se un gigante del genere aiuta la filiera del pomodoro di Pachino o delle pere dell’Emilia Romagna Igp (come ricorda Giorgia favaro), una riflessione viene abbastanza spontanea: è possibile pensare di presentare il Big Mac come bandiera del made in Italy? I simboli, si sa, sono importanti: fanno parte dei tasselli che costruiscono il nostro Dna. Che Mac si presenti come il salvatore della patria, può anche starci: è legittimo per chi investe nelle nostre industrie alimentari. ma che sia il Parlamento italiano a farlo, sembra un po’ meno consono! Nel senso: McDonald’s non è solo investimento in manzi e polli, pere o pomodori: è un modello, il fast food di stile statunitense. E cosa c’entra con l’Italian Style?
Dal paradosso alla goliardia
Be’, vero che la Giornata è dedicata al made in Italy, ma comunque alla base del nostro prodotto c’è – o dovrebbe esserci – lo stile di vita, quello sì di grande appeal nel mondo. Ma questo negli hamburger di Mac non c’è. Ferme restando tutte le sue qualità, anche positive, per il nostro Paese: dai livelli di occupazione alla sostenibilità dei packaging (erano presenti all’incontro anche Roberto Calugi di Fipe e Andrea D’Amato di Seda, leader nel packaging sostenibile a base di carta), è davvero difficile – per quanto possa essere forte la provocazione e il paradosso – far passare il Chickenburger come una bandiera del made in Italy. Il punto, poi, è che quando è spimto alle streme conseguenze e senza una comprensibilità di fondo condivisa, il paradosso e la provocazione rischiano di diventare goliardia. E sinceramente, nella nostra Storia e all’interno di quella Camera dei Deputati, ne abbiamo vista di goliardia, di quella che forse è meglio non ripetere più
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