Chef Francesco Mauceri
Custode dell'Identità Territoriale
“Bottoni di patate al profumo di cannella con cuore fondente di Vastedda del Belice DOP, verdurine di stagione, zabaione salato e croccante di maialino”I bottoni di patate vengono realizzati con patate vecchie, lessate il giorno prima per perdere l’acqua in eccesso, schiacciate e lavorate con una miscela di farina 00, maizena e tuorlo. “La farina va alleggerita”, spiega lo chef, “perché potrebbe risultare scortese al palato”.

Dopo aver formato delle palline, vengono farcite con un cuore di Vastedda del Belice DOP, formaggio a pasta filata dal gusto deciso ma equilibrato. I bottoni prendono forma grazie a uno stampino, ma Mauceri incoraggia chi è a casa a usare le mani, ricordando che “l’eleganza è anche nella spontaneità”.La cottura? In acqua aromatizzata alla cannella, che lascia un profumo inaspettato e coinvolgente. Poi un veloce passaggio in padella con olio aromatizzato al peperoncino, aglio e acciughe, per donare croccantezza e carattere.
Il piatto si accompagna con tre salse:Zabaione salato: omaggio al Piemonte, una crema soffice e vellutata.Salsa ai tenerumi: vera evocazione della pasta della nonna, preparata sbollentando le foglie in acqua salata, poi sottoposte a shock termico per preservarne il verde brillante. Il tutto insaporito con olio aromatizzato a bassa temperatura (60°C) con aglio, peperoncino e acciuga, preparato come si fa da Opuntia.Salsa di pomodorini grigliati: pomodori scottati sulla brace di legno d’ulivo, frullati con basilico e aglio per un gusto intenso, affumicato e aromatico.Un piatto che è una rivisitazione fine dining della pasta con i tenerumi, ma raccontato con il linguaggio contemporaneo dell’alta cucina.Francesco Mauceri si racconta attraverso questo piatto come fosse uno scrigno di esperienze vissute in lungo e in largo per l’Italia: le patate del Nord, lo zabaione dal Piemonte, la verdura del Sud. Un piatto che si adatta alla stagionalità, pensato per la ristorazione ma riproducibile anche a casa, con ingredienti del territorio e attenzione al food cost. “Potete farlo con cicorie, asparagi, carciofi… l’importante è ascoltare la stagione”, suggerisce lo chef.Il pubblico accoglie il piatto con entusiasmo, colpito dalla cura, dalla bellezza e dall’armonia dei sapori. Un momento di alta cucina che ha saputo emozionare, raccontare e soprattutto far venire voglia di tornare a casa… e mettersi ai fornelli.
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