Anna Martano
Considerate le straordinarie
proprietà nutrizionali della cicerchia e la versatilità della sua farina, è
possibile portarla in tavola con modalità diverse da quelle
storico-tradizionali. Qualche idea?
La cicerchia ben lessata, scolata e frullata con olio evo, succo di limone, pasta tahine, menta, peperoncino e un pizzico di sale diventa un hummus alternativo a quello tipico mediorientale, che prevede i ceci, da gustare con tartine o bruschette per un aperitivo sano e goloso.
La semplice frascatula, condita
con olio evo, sale, pepe nero, menta sminuzzata e scorza di limone grattugiata
è la base ideale sulla quale adagiare del polpo grigliato in un connubio mare e
terra che equilibra gusto e benessere.
Ancora: che ne dite di una
frascutula versione estiva da cuocersi nella minestra di “cucuzza longa” o di
“tenerumi” con cipolla, pomodorini, peperoncino fresco e basilico?
La farina di cicerchia si
trasforma in gustose crepes sia in impasto consueto, con uova e latte, che
impastata semplicemente con acqua e olio evo; farcitura? Spinaci e besciamella,
formaggio caprino e “giriteddi”, ricotta e pomodoro secco, insomma,
sbizzarritevi! E, magari, anche con crema al cioccolato così riusciamo a far
mangiare più legumi ai bambini…
Lo so che i palermitani, compreso
mio marito, inorridiranno ma le panelle possiamo farle anche con la farina di
cicerchia!
Insomma, con po’ di fantasia
possiamo davvero introdurre frequentemente questo legume straordinario nella
nostra alimentazione: vogliatevi bene e vogliate bene alle tipicità di Sicilia.
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