martedì 25 settembre 2012

Prodotti tipici e prodotti identitari:

 Daniela Nuccia

L’eredità di Luigi Veronelli e la visione di Nino Sutera

Identità e confusione

L’identità non è uno slogan né un’opzione accessoria, ma un valore profondo che affonda le radici nella storia, nella memoria collettiva e nelle tradizioni di un territorio. Da più parti arrivano domande su come promuovere un prodotto “identitario” che nasce in un comune diverso da quello di origine. La risposta, come afferma Nino Sutera, è sì, ma a una condizione: riconoscere il lavoro fatto da chi ci ha preceduto e conoscere a fondo storia e leggenda che legano quel prodotto a una comunità. Diversamente si genera soltanto confusione.



È questa la prima linea di demarcazione tra prodotto tipico e prodotto identitario: il primo si definisce attraverso disciplinari e regolamenti europei, il secondo attraverso il Genius Loci, la narrazione culturale e la memoria viva di una comunità.

Il pensiero di Luigi Veronelli

Luigi Veronelli – giornalista, editore, filosofo, “anarchico” dell’enogastronomia – è l’ideatore delle De.Co. (Denominazioni Comunali). La sua battaglia non fu solo gastronomica ma civile: difendere i piccoli produttori, garantire trasparenza e autenticità, restituire ai territori il diritto di custodire e raccontare la propria identità.

Veronelli diffidava dei “prodotti tipici” imbalsamati e dei marchi trasformati in puro strumento commerciale. Scriveva: «Non mi piacciono i prodotti tipici. Sono diventati un marchio commerciale. Non mi piacciono le tradizioni imbalsamate. Ma voglio sapere dove nasce un prodotto».

Per questo la sua De.Co. nasceva da una “semplice delibera comunale”: un atto politico e culturale, nelle mani del Sindaco, che certificava l’origine di un prodotto identitario, senza burocratizzarlo con disciplinari, commissioni e strumenti mutuati dall’UE.

La visione di Sutera: tipico vs identitario

Sutera insiste su un punto:

  • Prodotti tipici sono quelli regolamentati dai Regolamenti europei (DOP, IGP, STG), con disciplinari, consorzi, sistemi di controllo e sanzioni. Rientrano a pieno titolo nella filiera dei marchi comunitari.
  • Prodotti identitari sono quelli legati a una comunità da storia, leggenda, cultura, memoria e Genius Loci. Sono certificati dalla De.Co. come strumento di valorizzazione e riconoscimento politico-culturale, non come marchio commerciale.

In quest’ottica, la De.Co. non compete con i marchi europei, né deve scimmiottarli con regolamenti e “cassette degli attrezzi” improprie. È uno strumento diverso: un atto di identità e non un disciplinare tecnico.

Un esempio è il cannolo siciliano: la sua identità non risiede solo nella bontà del dolce, ma nella leggenda della sua nascita a Caltanissetta, “Kalt El Nissa” – castello delle donne. Senza la leggenda, rimarrebbe un ottimo prodotto dolciario; con essa diventa un prodotto identitario.

Le derive e i “ladri di biciclette”

Nino Sutera denuncia le improvvisazioni di alcuni comuni che trasformano la De.Co. in un marchio contraffatto, confondendola con DOC o IGP, oppure modificando acronimi e regolamenti in modo stravagante. In queste derive si perde l’essenza del pensiero di Veronelli e si scivola nel ridicolo: De.Co. non è una copia di un marchio comunitario, ma un atto di sovranità alimentare locale.

Chi copia, omette o manipola la visione originaria di Veronelli, per Sutera, non fa altro che comportarsi come un “ladro di biciclette”: appropriandosi di idee altrui senza comprenderne il valore.

Genius Loci e sviluppo locale

La Rete dei Borghi Genius Loci De.Co., promossa da Nino Sutera, rappresenta l’attualizzazione dell’idea veronelliana: un percorso culturale, politico e sociale che mette al centro i prodotti identitari come leve di marketing territoriale e di turismo enogastronomico.

La De.Co. diventa così:

  • un atto politico di identità locale;
  • uno strumento per difendere unicità, storicità e collettività;
  • un volano per il turismo enogastronomico dei cosiddetti foodies, viaggiatori in cerca di autenticità;
  • un presidio contro la globalizzazione che uniforma e appiattisce.

Conclusione

Il confronto tra prodotti tipici e identitari si può sintetizzare così:

  • i primi sono regolati da Bruxelles e appartengono al campo dei marchi certificati,
  • i secondi appartengono alla comunità che li custodisce e li tramanda.

Le De.Co. di Veronelli, rilanciate da Sutera attraverso i Borghi Genius Loci, non sono meri bollini da apporre su un’etichetta, ma atti di identità collettiva, radicati nella storia e nella leggenda, capaci di trasformare un prodotto in narrazione culturale e, soprattutto, in futuro per i territori.


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