Daniela Nuccia
L’eredità di Luigi Veronelli e la visione di Nino
Sutera
Identità e
confusione
L’identità
non è uno slogan né un’opzione accessoria, ma un valore profondo che affonda le
radici nella storia, nella memoria collettiva e nelle tradizioni di un
territorio. Da più parti arrivano domande su come promuovere un prodotto
“identitario” che nasce in un comune diverso da quello di origine. La risposta,
come afferma Nino Sutera, è sì, ma a una condizione: riconoscere il lavoro
fatto da chi ci ha preceduto e conoscere a fondo storia e leggenda che legano
quel prodotto a una comunità. Diversamente si genera soltanto confusione.
È questa la
prima linea di demarcazione tra prodotto tipico e prodotto
identitario: il primo si definisce attraverso disciplinari e regolamenti
europei, il secondo attraverso il Genius Loci, la narrazione culturale e la
memoria viva di una comunità.
Il pensiero
di Luigi Veronelli
Luigi
Veronelli – giornalista, editore, filosofo, “anarchico” dell’enogastronomia – è
l’ideatore delle De.Co. (Denominazioni Comunali). La sua battaglia non fu solo
gastronomica ma civile: difendere i piccoli produttori, garantire trasparenza e
autenticità, restituire ai territori il diritto di custodire e raccontare la
propria identità.
Veronelli
diffidava dei “prodotti tipici” imbalsamati e dei marchi trasformati in
puro strumento commerciale. Scriveva: «Non mi piacciono i prodotti tipici. Sono
diventati un marchio commerciale. Non mi piacciono le tradizioni imbalsamate.
Ma voglio sapere dove nasce un prodotto».
Per questo
la sua De.Co. nasceva da una “semplice delibera comunale”: un atto
politico e culturale, nelle mani del Sindaco, che certificava l’origine di un
prodotto identitario, senza burocratizzarlo con disciplinari, commissioni e
strumenti mutuati dall’UE.
La visione
di Sutera: tipico vs identitario
Sutera
insiste su un punto:
- Prodotti tipici → sono quelli regolamentati dai Regolamenti europei (DOP,
IGP, STG), con disciplinari, consorzi, sistemi di controllo e sanzioni.
Rientrano a pieno titolo nella filiera dei marchi comunitari.
- Prodotti identitari → sono quelli legati a una comunità da storia, leggenda,
cultura, memoria e Genius Loci. Sono certificati dalla De.Co. come
strumento di valorizzazione e riconoscimento politico-culturale, non come
marchio commerciale.
In
quest’ottica, la De.Co. non compete con i marchi europei, né deve scimmiottarli
con regolamenti e “cassette degli attrezzi” improprie. È uno strumento diverso:
un atto di identità e non un disciplinare tecnico.
Un esempio è
il cannolo siciliano: la sua identità non risiede solo nella bontà del
dolce, ma nella leggenda della sua nascita a Caltanissetta, “Kalt El Nissa” –
castello delle donne. Senza la leggenda, rimarrebbe un ottimo prodotto
dolciario; con essa diventa un prodotto identitario.
Le derive e
i “ladri di biciclette”
Nino Sutera
denuncia le improvvisazioni di alcuni comuni che trasformano la De.Co. in un
marchio contraffatto, confondendola con DOC o IGP, oppure modificando acronimi
e regolamenti in modo stravagante. In queste derive si perde l’essenza del
pensiero di Veronelli e si scivola nel ridicolo: De.Co. non è una copia di un
marchio comunitario, ma un atto di sovranità alimentare locale.
Chi copia,
omette o manipola la visione originaria di Veronelli, per Sutera, non fa altro
che comportarsi come un “ladro di biciclette”: appropriandosi di idee altrui
senza comprenderne il valore.
Genius Loci
e sviluppo locale
La Rete dei
Borghi Genius Loci De.Co., promossa da Nino Sutera, rappresenta
l’attualizzazione dell’idea veronelliana: un percorso culturale, politico e
sociale che mette al centro i prodotti identitari come leve di marketing
territoriale e di turismo enogastronomico.
La De.Co.
diventa così:
- un atto politico di identità locale;
- uno strumento per difendere unicità,
storicità e collettività;
- un volano per il turismo
enogastronomico dei cosiddetti foodies, viaggiatori in cerca di
autenticità;
- un presidio contro la globalizzazione
che uniforma e appiattisce.
Conclusione
Il confronto
tra prodotti tipici e identitari si può sintetizzare così:
- i primi sono regolati da Bruxelles e
appartengono al campo dei marchi certificati,
- i secondi appartengono alla comunità
che li custodisce e li tramanda.
Le De.Co. di
Veronelli, rilanciate da Sutera attraverso i Borghi Genius Loci, non sono meri
bollini da apporre su un’etichetta, ma atti di identità collettiva,
radicati nella storia e nella leggenda, capaci di trasformare un prodotto in
narrazione culturale e, soprattutto, in futuro per i territori.
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